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Proteggi l’acqua

L’area delle Risorgive del Bacchiglione è ricca d’acqua, così come tutta l’alta e media pianura vicentina. In questa zona si trovano anche i punti di approvvigionamento di molti acquedotti. Serve il contributo di ciascuno per proteggere questa risorsa preziosa. Scopri perché!

Perché troviamo l’acqua nel sottosuolo?

L’acqua può giungere nel sottosuolo insinuandosi tra le fessure delle rocce in montagna, infiltrandosi nel terreno quando piove o nevica o passando nel sottosuolo del letto dei fiumi. Nel sottosuolo scorre all’interno degli strati permeabili, formando le falde acquifere, e viene bloccata dagli strati impermeabili.

Le rocce che costituiscono l’Altopiano di Asiago o le Piccole Dolomiti sono in gran parte calcaree, rocce che si alterano e si fessurano facilmente perché costituite da minerali solubili. In queste rocce l’acqua può infiltrarsi, formare imbuti e fessure o anche tunnel e grotte. In alcuni casi, al termine del percorso sotterraneo l’acqua riemerge in una sorgente. In altri casi l’acqua può rimanere sotterranea fino alla pianura, dove continua a scorrere negli strati permeabili del sottosuolo, ovvero gli strati ghiaiosi e sabbiosi. Quando sono saturi d’acqua, questi strati sotterranei sono chiamati “falde acquifere”.

L’Alta Pianura è formata da un altissimo strato di ghiaie poggiate su un fondo roccioso, quindi l’acqua può infiltrarsi facilmente nel sottosuolo. Le falde acquifere dell’alta pianura possono essere alimentate dall’acqua che si infiltra nelle rocce in montagna, dalla pioggia che si infiltra nei suoli permeabili, dall’acqua che passa nel terreno attraverso il letto dei fiumi e dei canali d’irrigazione. Per questo l’Alta Pianura è detta ‘zona di ricarica delle falde’.

Anche le falde della media pianura sono alimentate dall’acqua nevicata in montagna o piovuta nell’alta pianura. Nel sottosuolo l’acqua si muove lentamente, perciò il percorso dalla montagna alla pianura può durare anche molti anni.

Nel sottosuolo della media pianura gli strati ghiaiosi e sabbiosi permeabili sono alternati a strati argillosi impermeabili e l’acqua sotterranea proveniente dall’alta pianura può trovarsi “imprigionata” tra due strati impermeabili e acquisire una certa pressione: in questo caso si parla di falde artesiane. Un pozzo artesiano è un punto di prelievo che pesca da una falda acquifera in pressione, perciò l’acqua zampilla spontaneamente da questi pozzi. Molti acquedotti attingono da falde artesiane profonde.

Sempre nella media pianura, gli strati di argilla più superficiali possono costringere l’acqua di falda a uscire in superficie. È quanto avviene nella zona delle risorgive: è così che si formano le suggestive polle sorgive che puoi osservare alle Risorgive del Bacchiglione: piccoli avvallamenti in cui il perenne scaturire dell’acqua origina un ruscello detto “di risorgiva”.

Da dove viene l’acqua che beviamo?

Alcuni acquedotti sono alimentati da sorgenti montane o collinari, altri prelevano l’acqua da falde sotterranee, con punti di prelievo detti “pozzi”. Scopri le caratteristiche dell’acqua delle Risorgive del Bacchiglione Scopri sul sito www.viacqua.it le caratteristiche dell’acqua del tuo rubinetto.

Alcuni acquedotti sono alimentati da sorgenti montane o collinari dove l’acqua viene incanalata nelle condotte per distribuirla poi nelle case.
Altri acquedotti prelevano l’acqua da falde sotterranee.
I punti di prelievo dalle falde sotterranee sono detti pozzi.
Nell’alta pianura anche se il pozzo è profondo la falda interessata è quella freatica a pelo libero.
Nella media pianura i pozzi normalmente pescano dalle falde artesiane perché sono più protette dagli strati di argilla soprastanti.
Nelle falde artesiane l’acqua è in pressione e ha una sua salienza naturale. A volte è sufficiente per la sua estrazione, altre bisogna utilizzare delle pompe per estrarre l’acqua, immetterla nell’acquedotto e trasportarla fino alle case.
L’acqua che sgorga naturalmente alle Risorgive del Bacchiglione, così come quella distribuita dagli acquedotti del territorio vicentino, ha percorso un tratto più o meno lungo tra rocce, ghiaia e sassolini che l’hanno filtrata e arricchita di sali minerali. Per questo motivo la sua qualità è molto elevata e comunque superiore a quella dei corsi d’acqua superficiali. Le sue caratteristiche variano in base al tipo di rocce e di suoli attraversati.
Nella zona delle Risorgive del Bacchiglione sgorga acqua oligominarale carbonatica.

Scopri come Viacqua protegge la qualità dell’acqua dell’acquedotto

Scopri il sistema di acquedotto

Avremo sempre acqua disponibile?

  • Il cambiamento climatico sta riducendo la quantità d’acqua disponibile nei bacini idrografici del nostro territorio;
  • la cementificazione fa diminuire la quantità di acqua che riesce a penetrare nel sottosuolo con le piogge e quindi riduce il rinnovamento delle riserve idriche sotterranee;
  • gli inquinanti, infiltrandosi nel terreno dell’alta pianura, dove il substrato è permeabile, possono contaminare anche le falde più profonde e per tratti molto ampi.

Perciò sii responsabile se coltivi un terreno o gestisci un’attività produttiva nelle zone di ricarica delle falde.

L’abbondanza di acqua di un territorio dipende da molteplici fattori:

  • Da un regime climatico favorevole: piogge abbondanti e temperature miti
  • Dalla estensione delle aree permeabili nelle zone di alta pianura e dalla capacità dei terreni di assorbire acqua
  • Dalla capacità di accumulare acqua in bacini superficiali (laghi) o sotterranei (falde acquifere)

Il cambiamento climatico, l’urbanizzazione, l’aumento dei prelievi e l’inquinamento possono invece compromettere la disponibilità d’acqua per il consumo umano.

Il cambiamento climatico nel nostro territorio sta portando a variazioni delle temperature e del ciclo idrologico: le piogge sono più intense e concentrate in poco tempo ei periodi di siccità più lunghi. Nel complesso la quantità di acqua che cade è diminuita in termini di millimetri di pioggia in un anno. Questo si riflette in un impoverimento dell’acqua accumulata nel sottosuolo; infatti, negli ultimi decenni la portata complessiva delle Risorgive è diminuita e alcune Risorgive si sono addirittura prosciugate.

Il secondo fattore che compromette la disponibilità di acqua è l’urbanizzazione. A causa dell’estensione delle superfici costruite o pavimentate, nel nostro territorio in 100 anni si è perso circa il 30% di superfici permeabili nell’area di ricarica della falda. Questo vuol dire che meno acqua riesce ad infiltrarsi nel sottosuolo e più acqua scorre invece in superficie.

Inoltre, i prelievi idrici aumentano e ai prelievi acquedottistici si aggiungono tutti i prelievi dei pozzi privati, che sono meno controllabili e quantificabili. I consumi non seguono l’andamento delle piogge, al contrario, sono più alti nei periodi caldi e siccitosi e più bassi negli anni piovosi: a maggior ragione si possono creare situazioni di scarsità d’acqua.

Lo stress idrico ha effetti anche sull’ambiente oltre che sulla disponibilità di acqua per il consumo umano.
Quando il prelievo d’acqua diventa molto importante il livello della falda si abbassa e nelle situazioni più gravi possono verificarsi fenomeni come la riduzione o la scomparsa di zone umide e ripariali e la subsidenza del terreno.

Infine, il territorio vicentino è fortemente urbanizzato e industrializzato, non mancano quindi situazioni di rischio legate agli impatti delle attività umane sull’ambiente. Le attività agricole possono generare l’infiltrazione nel sottosuolo di composti chimici come fertilizzanti, fitofarmaci e diserbanti, mentre le attività industriali utilizzano innumerevoli tipi di composti, alcuni dei quali particolarmente persistenti nell’ambiente, che in alcuni casi possono infiltrarsi nel sottosuolo e raggiungere le falde acquifere. Anche lo smaltimento di rifiuti può essere fonte di contaminazione quando non è svolto in modo corretto.

Cosa possiamo fare noi per proteggere l’acqua?

Anche tu puoi contribuire a proteggere l’acqua!

  • Fai attenzione all’uso dei prodotti che possono contaminare le acque: scegli prodotti per l’igiene della casa il più possibile compatibili con l’ambiente, utilizzali in modo corretto e con moderazione, leggendo bene le istruzioni, soprattutto per lo smaltimento dei contenitori, e limita l’utilizzo di diserbanti, concimi chimici e pesticidi in agricoltura e nel giardinaggio;
  • Aumenta l’efficienza idrica in casa, scegliendo elettrodomestici ad alta efficienza, predisponendo gli impianti interni in modo che utilizzino meno acqua (ad esempio prevedendo lo scarico differenziato nel WC), riutilizza l’acqua quando possibile e raccogli l’acqua piovana per gli usi che non richiedono l’utilizzo di acqua potabile.
 

A livello personale o familiare, possiamo cambiare alcune abitudini domestiche, predisporre gli impianti interni in modo che utilizzino meno acqua (ad esempio prevedendo lo scarico differenziato nel WC) e scegliere elettrodomestici ad alta efficienza.

Nei comparti industriale o agricolo sono molte le azioni possibili per incrementare l’efficienza idrica, è importante informarsi su quelle adatte alla propria attività.

I gestori idrici si impegnano nel ridurre le perdite idriche negli acquedotti.

Tutti coloro che sono coinvolti nella pianificazione territoriale devono avere grande attenzione nel limitare la cementificazione e impermeabilizzazione del territorio, soprattutto nella zona di ricarica delle falde, per favorire l’infiltrazione dell’acqua.

È inoltre importante aumentare lo stoccaggio di acqua piovana anche livello domestico, per l’agricoltura e l’orticoltura o per gli usi che non richiedono l’utilizzo acqua potabile.

Infine gli inquinanti, infiltrandosi nel terreno dell’alta pianura, dove il substrato è permeabile, possono contaminare anche le falde più profonde e per tratti molto ampi. Quindi è molto importante la responsabilità ambientale individuale di tutti coloro che coltivano un terreno o gestiscono un’attività produttiva nelle zone di ricarica delle falde. È importante agire sulla prevenzione:

  • sensibilizzare tutte le persone perché abbiano consapevolezza che il loro comportamento può avere effetti importanti sull’ambiente, soprattutto nel comparto produttivo;
  • dare grande importanza in ogni sito industriale e artigianale e nell’attività agricola alla corretta gestione delle sostanze pericolose e dei rifiuti pericolosi.

Anche tu puoi contribuire a proteggere l’acqua potabile, facendo attenzione all’uso dei prodotti che possono contaminare le acque. Scegli prodotti per l’igiene della casa il più possibile compatibili con l’ambiente, utilizzali in modo corretto e con moderazione, leggendo bene le istruzioni, soprattutto per lo smaltimento dei contenitori, e limita l’utilizzo di diserbanti, concimi chimici e pesticidi in agricoltura e nel giardinaggio.

Anche la fognatura e i depuratori proteggono l’acqua?

Le acque reflue non intercettate e trattate in maniera ottimale possono compromettere l’ecosistema. Per questo i gestori idrici, come Viacqua, hanno il compito di raccogliere le acque di scarico e di trattarle negli impianti di depurazione in modo da restituire ai fiumi acqua depurata rispettosa dell’ambiente.
La rete fognaria dev’essere quanto più capillare possibile e va ampliata alle zone non ancora servite.

Approfondimenti

Qui puoi trovare un corso di formazione digitale sulla qualità dell’acqua che ti aiuterà a capire come i gestori idrici possono proteggere l’acqua dall’inquinamento

Qui puoi scoprire alcune semplici azioni per usare l’acqua in modo responsabile

Qui puoi richiedere un percorso didattico sull’acqua per le scuole sul ciclo antropico dell’acqua